Aldo Cazzullo sul settimanale Io donna n° 47 del 20 novembre del 2010
scrive nella sua rubrica un articolo dal titolo:
Il "vendicatore" che picchia le donne.
Fa un'analisi breve ed esaustiva di come siamo bravi avvolte a cercare di dare una giustificazione ai nostri gesti alle nostre azioni spesso ingiustificabili, se non addirittura perseguibili per legge. L'articolo si riferisce all'uomo che ha ucciso una donna romena alla fermata della metro dell'anagnina. Sull'accaduto non si cerca di fare un'analisi sulla reazione sbagliata e spropositata, insana, cattiva, inopportuna, ingiustificabile.........No! Si cerca un'alibi, tanto da dire che la sua reazione è stata esagerata, ma la romena se l'è cercata. Che lui non voleva uccidere, poi perché dobbiamo sempre subire? e ai romeni non tocca mai? Commenti di suoi amici, o di tanti che la pensano così, personaggi che con l'ignoranza ci vanno a nozze alimentando e generando ignoranza, figli di chi parole come educazione, rispetto, tolleranza non sanno come si pronunciano, maleducati e vili, figli di maleducati e vili che hanno cresciuto i loro figli a pane e botte. Molto probabilmente, conclude A. Cazzullo, gli stranieri sono diventati l'alibi per nascondere a noi stessi quel che siamo diventati.
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