domenica 28 aprile 2013

GESTO FOLLE



L'episodio, avvenuto poche ore fa a Montecitorio, merita approfondimenti.
Io prendo solo come spunto quello che sembrerebbe (uso non a caso il condizionale sottolineato) il gesto di un folle per parlare di follia.
Chi è folle, pazzo, instabile, ha bisogno di cure e non necessariamente tutti i giorni va in giro travestito da malato. Può vivere una vita in equilibrio in un ambiente familiare e lavorativo che concilia tutto ciò e/o con l'aiuto di farmaci.
Non per forza, nella sua vita, devono esserci episodi  di escandescenza o atti estremi. 
I veri malvagi possono essere  quelli che coscientemente, subito dopo questi gesti, cercano di dare un connotato/significato che più si avvicina al proprio pensiero, ma che molto si allontana dalla realtà.
 Mi spiego: se subito dopo si sente politici dire che queste cose succedono quando si alzano i toni, o giornalisti di caratura parlare di apologia di reato, o collegare questo gesto o altri episodi alla situazione non certo brillante che attraversa il paese, si fa a mio modesto giudizio un grave errore!
Queste persone hanno una malattia che purtroppo non sono dei virus o batteri identificabili per produrre subito una cura, ma hanno una visione distorta della realtà.
L'innesco che può far scattare la molla per compiere atti estremi di autolesionismo o omicida possono essere molteplici ma non sono di sicuro motivi IDEALISTICI.
Possono essere episodi che tutti i giorni accadono a tutti noi nella vita, ma che in un momento di non equilibrio producono azioni illogiche, da non confondere con uno scatto d'ira.
Anche quest'ultimo può produrre effetti disastrosi, ma resta isolato nel contesto in cui si svolge.
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