giovedì 11 agosto 2011

CONTRASSEGNO HANDICAP


Il Contrassegno Italiano per i portatori di handicap, esposto 
sulle nostre autovetture non vale in europa.
Lo ha scoperto a sue spese, più o meno 110 €, un disabile romano in vacanza in Svezia.


Bisogna ora affrontare l'argomento senza farci trascinare dall'emozione. Io personalmente credo che il vigile non abbia sbagliato ad applicare il regolamento, certo il buon senso poteva correre in 
suo aiuto, però  non vedendo il logo conforme a quello europeo uno può anche pensare
che sia falso.
Penso dunque che il vigile non è il problema di questa storia.

Il problema si chiama “Parking Card for disable people”: è cioè  il nome del contrassegno disabili valido in tutta Europa per la sosta e la circolazione riservata.

Ma non in Italia, anche se previsto da una
raccomandazione europea del 1988 (n. 98/376/CE) 
 riconosciuta in tutti gli stati membri dell'unione Europea, senza alcun pericolo di fraintendimenti. L’Italia però non lo ha ancora: una mancanza dovuta un po’ all’inerzia del legislatore, un po’ 
al fatto che – almeno fino a qualche mese fa – la normativa sulla privacy impediva
di fatto la nascita di questo strumento. 
Ma il tempo passato è davvero tanto (23 anni)
  per non chiedersi cosa si sia fatto in questa forbice di tempo così grande?

Noi prendiamo sempre le cose con tanta superficialità è questo si ripercuote in tutti gli ambienti lavorativi, con questi risultati. Il nostro concittadino facendo un ricorso, attraverso la nostra ambasciata in Svezia, potrebbe anche non pagare la multa.
Comunque finisce la storia è risolvibile,
il brutto è quando attraverso questa superficialità succedono cose molto più gravi che possono anche far scappare un morto, a quel punto andiamo in cerca di un capo espiatorio da condannare, perdendo sempre di vista il punto iniziale da dove è partito il problema.

Vabbè ma ci sono cose più importanti,  vabbè ma se il vigile chiudeva un'occhio, 
vabbè ma è una str.ata.....Ci sono cose più importanti! ....Questo spesso è il modo 
di affrontare le cose, che si trasforma in un buco di 23 anni.

La storia è raccontata sul portale dell’Inail  superabile .it

9 commenti:

♥Mary47♥ ha detto...

Ciao Gianni, io penso che per l'Italia stampare un contrassegno o stamparne un'altro sia la stessa cosa (parlando di soldini), sarebbe ora e tempo che si dessero una mossa per non dare ulteriori problemi ai portatori di handicap che già ne incontrano parecchi lungo il loro percorso!!
Buona giornata!

Debora ha detto...

Credo sia inaccettabile una cosa del genere. L'inerzia sulle questioni di bene pubblico per il nostro paese, perpetrata da chi ci governa, è sconcertante. E non è una questione né di destra, né di sinistra, perché a occhio e croce in 23 anni si sono avvicendati entrambe le fazioni, perché non sono schieramenti, sono fazioni, come i guelfi e i ghibellini.. E se ben ci pensi la questione sta proprio in queste due parole legate alla storia ma in fondo così attuali: i guelfi stavano col Papa, i ghibellini con l'imperatore.. Non è forse così anche oggi? Non è forse ancora oggi che il Papa dica che questa o quella cosa è contro i dettami della chiesa che i politici per non perdere i voti che la chiesa gli porta non la attuano? Certo, ormai gli interessi personali sovrastano di gran lunga quelli collettivi, e certo, recepire una norma che andrebbe a favore di pochi(?) non c'è interesse celere.... Il fatto è che se una problematica non ti tocca in prima persona, non ti fa capire la necessità di una regolamentazione di tale problematica... Stai certo che se uno dei nostri politici fosse disabile ( e io credo che lo siano tutti, MENTALI), e fosse capitato a loro una vicenda del genere, il giorno dopo, come per magia, la norma sarebbe stata recepita immediatamente, subito emanata una legge, e magari con effetto retroattivo così da annullare l'eventuale contravvenzione.... È uno scandalo.... Confidiamo che qualcosa cambierà, deve cambiare, altrimenti ci annulleremo con le nostre stesse mani.....

Unknown ha detto...

Ciao Gianni, sdegno per queste cose che ormai sono all'ordine del giorno nel nostro paese.
Io lo chiamo ALTO menefreghismo quello di chi doveva provvedere a regolamentare il contrassegno ... come sempre noi italiani un po' di più di altri popoli se la cosa non ci tocca personalmente non ci smuoviamo a prendere provvedimenti e fare porteste ... che si sa cmq che tenore, intensità poi devono assumere per avere un minimo effetto e riportare le cose come devono essere per nostro diritto.
Grazie dell'info perchè non ne sapevo!
Buona giornata!

Sandra M. ha detto...

Vero. Le regole sono regole e non si può sempre far finta...
Con quel contrassegno (quello rosso e non europeo) un amico romano con coniuge in sedia rotelle ha parcheggiato ovunque in Gran Bretagna durante una vacanza in camper insieme a noi qualche anno fa: un po' di elasticità mentale e senso di comprensione da parte dei tutori della legge. Ma qui il punto è davvero un altro, è quello che dici tu: perchè dobbiamo sempre essere le ultime ruote del carro in questo nostro povero Paese!?

Gianni ha detto...

***Per Mary47

Ciao,purtroppo proprio per la facilità di stampare, la rabbia si quadruplica. Il fatto è che affrontare questi argomenti (forse perchè pensano di essere e di restare sempre abili) è secondario!
Grazie della visita




**Per Debora

Ciao, concordo che non è una questione di colore politico, e sul fatto che ci sono solo due fazioni che appunto si contrappongono una contro l'altra, non capendo che il loro fine comune è identico! Oltre agli interessi personali, come dicevi appunto tu. Io penso che sono così incapaci e irresponsabili che se fosse accaduto a loro in prima persona l'avrebbero risolta con frasi del tipo "lei non sa chi sono io...." "faccio succedere un incidente diplomatico...." "Questa è una questione di rispetto..."Non potrebbero fare di più è una questione di limiti!
Grazie della visita!


***Per Sandra M.
Ciao,penso che i tuoi amici hanno incontrato probabilmente sempre persone di buon senso. Ma non possiamo sempre sperare di incontrarle, infatti quanti matti tutti i giorni gravitano intorno alle nostre vite (Con tutto il rispetto dovuto ai malati mentali).
Infatti è doveroso aggiungere che vedo spesso tanti parcheggiare nei posti riservati ai disabili ma disabili non sono......Alla fine è sempre una questione di rispetto!
Grazie della visita!

Cavaliere oscuro del web ha detto...

L'Italia rimane sempre indietro rispetto agli altri e tutta colpa dei nsotri politici.Salutoni a presto

Lufantasygioie ha detto...

Le cose in Italia devono sempre essere dificili.

Purtroppo questa non è una legge o un decreto ma una raccomandazione,quindi è a discrezione degli stati membri accettarla oppure no.
E l'Italia è tra quanti non lo hanno fatto.
A questo va aggiunto il problema privacy,che fa comodo solo in certe occasioni....e ci sarebbe da chiedersi,ma è valida sempre questa legge?

Io al lavoro devo chiedere al paziente,sempre,il cognome,nome e data di nascita e a fianco a lui cè un altro paziente!
Questa è privacy?

io se fossi quel signore ,porterei la multa al comune che mi ha rilasciato il contrassegno !
lu

Adriana ha detto...

La storia resta incredibile comunque. E non manca di mettere in evidenza che anche da questo punto di vista il nostro Paese è completamente indietro...

Gianni ha detto...

***Per Adriana
Si sono daccordo,grave è il ritardo su politiche sociali per i più deboli. Argomenti, a mio giudizio, prioritari!
Ciao e grazie mille per la visita.

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